venerdì 25 dicembre 2015

Se non consumi, sei inutile.

Questa frase è la selezione naturale delle multinazionali, che senza sosta ci ricordano i nostri doveri da buon Occidente attraverso la pubblicità. Questa geniale forma di diffusione di idee è colma di sorrisi e carica di felicità, di gioia. Così, ogni volta che un lavoratore torna dall'ufficio e si riposa davanti alla televisione ( non è consigliabile: la televisione stanca anziché rilassare) si trova a vedere gruppi di amici che scambiandosi battute si accingono a bere una buonissima bevanda, oppure una bambina che impara a contare con l'aiuto della mamma e soprattutto dell'app per android "Conta con me", oppure delle affascinanti catene montuose da cui proviene l'acqua in bottiglia. Gli esempi sono molti. A questo punto il nostro lavoratore metterà da parte dei soldi per andare a comprare il nuovo aspirapolvere che pulisce il triplo di quello vecchio, per poi scoprire che anche quello precedente, in effetti, puliva tre volte meglio di quello vecchio. Magari pulisce un grammo di polvere in più. Si sente triste e preso in giro e allora decide di tirarsi su con il nuovo tablet. Ma il nuovo tablet non ha fatto altro che ipnotizzarlo davanti ai soliti giochini: " costruisci la tua città", in fondo. 

Ognuno in questa società ha un compito: il bambino deve essere suggestionato dalla pubblicità di un fast food e deve costringere i genitori ad andare con lui . Così prendono due piccioni con una fava. L'adolescente deve essere al servizio delle multinazionali. Oltre che mangiare ai fast food, deve aggiornarsi su ogni singola moda del momento e cambiarla ogni stagione. Non vale per due anni consecutivi. Poi deve, naturalmente, comprare prodotti come diari con le barzellette sulla scuola. Questi contribuiscono a privarlo di punti di riferimento, e di farlo sentire perso in questo mondo, dove i docenti dicono: "non fumare" e le canzoni moderne italiane: "non te ne deve fregare niente dei problemi altrui e tanto meno del tuo futuro". E' la categoria più influenzabile del mercato. Poi gli adulti hanno il compito di far sentire ancora più persi questi ragazzi. Infatti dovrebbero essere l'origine di quasi tutti i punti di riferimento dei giovani, mentre adesso, tra figli nati per sbaglio e politici corrotti dalla mafia, sono diventati una classe sociale piuttosto debole. I vecchi devono comprare molti farmaci per aiutare le case taumaturgiche. 

Eppure continuiamo imperterriti a lodare la crescita economica, come se non fosse direttamente proporzionale al male che causiamo dall'altra parte del mondo. Se però il male anzichè ripercuotersi sulle tribù africane andrebbe sul nostro salario, certo che ci staremmo più attenti. Un tempo,invece, quando si viveva in un mondo non ancora globale: i danni cadevano sulla popolazione che li creava. Per esempio, se pioveva copiosamente sulle strade sterrate e si riempivano di fango, quando il fango si seccava era la città a dover riparare il danno creato dai cavalli o dalle carrozze. Proiettando il caso sulla globalizzazione, l'appalto per sterrare le strade diventerebbe un business perché la manodopera è economica perché prelevata dal sud del mondo. Perciò, dato che si guadagna, si spinge la gente a cercare di danneggiare molto la strada, così si pulisce più frequentemente.

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