In molti sono d'accordo che è possibile aumentare il benessere della popolazione e contemporaneamente combattere la globalizzazione, i cambiamenti climatici e l'occidentalizzazione; per quelli più informati questa idea non ha senso, perchè cambiare, ad esempio, tutte le fattorie del mondo in colture idroponiche e verticali, vorrebbe dire sprecare risorse, energia e manodopera. Poi ci sono coloro che sono ancora più informati, e che pensano che lo sviluppo sostenibile può esserci, ma non come lo intendono i primi. Necessita prima di tutto, una lotta contro le multinazionali, non direttamente contro i cambiamenti climatici: contro il capitalismo, contro coloro che non vogliono la diffusione delle geniali invenzioni di Nikola Tesla e di Lester Hendershot. Perché il modo per produrre energia pulita ce l'abbiamo, quella che manca è la consapevolezza di ciò. Ne parlarono alla conferenza sui cambiamenti climatici di Parigi, "dobbiamo investire sulla ricerca"; ma è possibile che in 193 paesi, nessuno abbia alzato la manina e abbia proposto:" Ma se usassimo l'energia che produce il campo magnetico terrestre, senza bisogno di investire troppo?" Dobbiamo poi aggiungere che questo generatore non è l'unico modo censurato per produrre energia. Ce ne sono decine, più altre invenzioni che permettono di aumentare l'entrata di energia, senza bisogno di corrente elettrica supplementare. Alcune di queste invenzioni sono censurate per la ragione che potrebbero essere usate per inventare armi letali, altre solo perché le multinazionali "non vogliono". Alcune non sono state ancora studiate, e per questo si correrebbe il rischio di mettere in mercato qualcosa di potenzialmente pericoloso.
Ma vediamo la situazione dove siamo immersi: la sparizione del 52% della biodiversità del pianeta, i ghiacciai che si ritirano, tre milioni di morti all'anno per i cambiamenti climatici, capitali spesi in sistemi sanitari; è possibile rischiare per risolvere queste problematiche? Di sicuro non lo sapremo mai se non lo facciamo. In ogni caso, se questo rischio non avviene la nostra amata Madre Terra, nonchè noi stessi, ci ringrazierà, se avviene, l'essere umano farà una fine più veloce che morire lentamente di caldo e fame.
Il generatore di Hendershot
Un generatore sostenibile esiste e funziona grazie al campo magnetico terrestre.
sabato 2 gennaio 2016
venerdì 1 gennaio 2016
Lester Hendershot

Così Charles Lindbergh compì il suo viaggio attraverso l'Atlantico tenendo nel segreto la sua invenzione. Aveva chiesto ai collaboratori di non divulgarla ma ci furono degli spifferi, così, una volta scemato l'entusiasmo, i giornali riportarono la notizia di un generatore di "energia libera" cioè gratuita, ma soprattutto sostenibile, anche se era un concetto sconosciuto all'epoca, a un uomo che non conosceva le conseguenze delle proprie azioni nel tempo. Appavero notizie su parecchi e famosi giornali, quali il Detroit News, il Detroit Times, vari giornali di Pittsburgh, sul New York Times.
Alle multinazionali agli esordi del loro impero non piacque la notizia, e cercarono in tutti i modi di screditare Lester Hendershot. Il dottor Hochstetter, assunto dalle multinazionali partecipò alla costruzione di un generatore con l'obiettivo di renderlo ridicolo e di screditarlo impedendo così la divulgazione, ma alla fine si arrese poichè non riusciva a trovare niente di sbagliato in una così geniale invenzione. Confessò poi che i rappresentanti delle multinazionali lo sollecitavano crudelmente raccomandandogli di distruggerlo.
Pochi giorni dopo morì Charles Lindbergh su un treno condotto ad Ohio, dove voleva parlare ai cittadini riguardo al generatore. Il dieci marzo 1928 un trafiletto su Lester Hendershot diceva che per una scossa di 2000 volt causata da una sua sua invenzione aveva perso la vita nell'Emergency Ospital di Washingtown. In verità la scossa era di soli 220 volts e gli aveva solo paralizzato le corde vocali per un periodo limitato di tempo. Fu trovato morto il 19 Aprile 1961 dal figlio; il caso non fu mai preso in considerazione e subito archiviato.
Per chi vuole approfondire, su questo sito c'è esattamente quello che ho riassunto qua: http://www.nikolatesla.it/perche-ancora-non-abbiamo-la-free-energy
L'obiettivo dei miei blog non è infatti quello di parlare solo del generatore, ma soprattutto dell'utilità che ha in questo contesto storico, o delle cause che lo hanno portato in declino.
La cop 21 di Parigi
Tra il 30 novembre e il 13 dicembre le autorità rappresentanti di ogni Paesi si sono accordati per stipulare un patto ove si sono impegnati a non superare i due gradi e adoperarsi in modo da non superare il grado e mezzo nel 2050, mentre nel 2100 dovranno raggiungere la neutralità delle emissioni. Ma quest'accordo non specifica di quanto ridurre le emissioni: infatti, la maggior parte degli impegni presi riguardano l’utilizzo delle CCS (Carbone Capture and Storage) che confinano la CO2 sottoterra, comunque soggetta vari rischi, quali la lenta fuoriuscita dell’anidride carbonica o, ancora peggio, la liberazione improvvisa per colpa di mutamenti geologici imprevisti, come accadde in Camerun nel 1986 presso il lago Nyos, dove una frana aveva smosso in maniera naturale la CO2 presente sul fondo del lago, dove morirono 1700 persone. (https://it.wikipedia.org/wiki/Lago_Nyos)
Se questo accadesse, oltre alla vanificazione degli sforzi e dell’energia usata per realizzare gli obiettivi, causerebbe anche la morte degli organismi abitanti nelle aree circostanti alla fuga di gas.
Le CCS hanno un costo commerciale elevato dato che non sono ancora prodotte su vasta scala. Dal punto di vista energetico richiedono inoltre un incremento 25% - 40% di anidride carbonica rispetto a quella che sotterrano.
In conclusione la conferenza di Parigi non ha dato soluzioni definitive, ma sole scappatoie. Un esempio vivente è il presidente degli Stati Uniti Barack Obama che ha dato chiaramente ad intendere che la temperatura terrestre non ha bisogno della diminuzione del benessere principesco americano per abbassarsi, affermazione indubbiamente falsa. La conferenza è stata più favorevole all’uso di macchinari non ancora testati come i CCS o, come nel caso della Cina, adottare la strategia: “Noi cerchiamo di consumare tutto il petrolio a nostra disposizione entro il 2040, ma se tanto ci tenete cerchiamo di finirlo nel 2030”, piuttosto che aumentare le ore di sensibilizzazione alla televisione o le facciate su riviste e giornali su questi argomenti; oppure risparmiare sugli enormi costi delle CCS per dare un incentivo a chi va in bicicletta al lavoro, come sta facendo lo stato francese. Questa manovra in particolare, permette di risparmiare, perché se il carburante acquistato dovesse comprendere nel costo anche il prezzo ricaduto sulla collettività la cifra finale sarebbe più alta del 100% del costo della benzina.
Aumentare la sensibilizzazione sarebbe una mossa intelligente, dato che la maggior parte della gente pensa che il riscaldamento globale diventerà un problema nel 2100, mentre invece cambierà radicalmente il mondo solo nei prossimi dieci anni.
Se questo accadesse, oltre alla vanificazione degli sforzi e dell’energia usata per realizzare gli obiettivi, causerebbe anche la morte degli organismi abitanti nelle aree circostanti alla fuga di gas.
Le CCS hanno un costo commerciale elevato dato che non sono ancora prodotte su vasta scala. Dal punto di vista energetico richiedono inoltre un incremento 25% - 40% di anidride carbonica rispetto a quella che sotterrano.
In conclusione la conferenza di Parigi non ha dato soluzioni definitive, ma sole scappatoie. Un esempio vivente è il presidente degli Stati Uniti Barack Obama che ha dato chiaramente ad intendere che la temperatura terrestre non ha bisogno della diminuzione del benessere principesco americano per abbassarsi, affermazione indubbiamente falsa. La conferenza è stata più favorevole all’uso di macchinari non ancora testati come i CCS o, come nel caso della Cina, adottare la strategia: “Noi cerchiamo di consumare tutto il petrolio a nostra disposizione entro il 2040, ma se tanto ci tenete cerchiamo di finirlo nel 2030”, piuttosto che aumentare le ore di sensibilizzazione alla televisione o le facciate su riviste e giornali su questi argomenti; oppure risparmiare sugli enormi costi delle CCS per dare un incentivo a chi va in bicicletta al lavoro, come sta facendo lo stato francese. Questa manovra in particolare, permette di risparmiare, perché se il carburante acquistato dovesse comprendere nel costo anche il prezzo ricaduto sulla collettività la cifra finale sarebbe più alta del 100% del costo della benzina.
Aumentare la sensibilizzazione sarebbe una mossa intelligente, dato che la maggior parte della gente pensa che il riscaldamento globale diventerà un problema nel 2100, mentre invece cambierà radicalmente il mondo solo nei prossimi dieci anni.
venerdì 25 dicembre 2015
Se non consumi, sei inutile.
Questa frase è la selezione naturale delle multinazionali, che senza sosta ci ricordano i nostri doveri da buon Occidente attraverso la pubblicità. Questa geniale forma di diffusione di idee è colma di sorrisi e carica di felicità, di gioia. Così, ogni volta che un lavoratore torna dall'ufficio e si riposa davanti alla televisione ( non è consigliabile: la televisione stanca anziché rilassare) si trova a vedere gruppi di amici che scambiandosi battute si accingono a bere una buonissima bevanda, oppure una bambina che impara a contare con l'aiuto della mamma e soprattutto dell'app per android "Conta con me", oppure delle affascinanti catene montuose da cui proviene l'acqua in bottiglia. Gli esempi sono molti. A questo punto il nostro lavoratore metterà da parte dei soldi per andare a comprare il nuovo aspirapolvere che pulisce il triplo di quello vecchio, per poi scoprire che anche quello precedente, in effetti, puliva tre volte meglio di quello vecchio. Magari pulisce un grammo di polvere in più. Si sente triste e preso in giro e allora decide di tirarsi su con il nuovo tablet. Ma il nuovo tablet non ha fatto altro che ipnotizzarlo davanti ai soliti giochini: " costruisci la tua città", in fondo.
Ognuno in questa società ha un compito: il bambino deve essere suggestionato dalla pubblicità di un fast food e deve costringere i genitori ad andare con lui . Così prendono due piccioni con una fava. L'adolescente deve essere al servizio delle multinazionali. Oltre che mangiare ai fast food, deve aggiornarsi su ogni singola moda del momento e cambiarla ogni stagione. Non vale per due anni consecutivi. Poi deve, naturalmente, comprare prodotti come diari con le barzellette sulla scuola. Questi contribuiscono a privarlo di punti di riferimento, e di farlo sentire perso in questo mondo, dove i docenti dicono: "non fumare" e le canzoni moderne italiane: "non te ne deve fregare niente dei problemi altrui e tanto meno del tuo futuro". E' la categoria più influenzabile del mercato. Poi gli adulti hanno il compito di far sentire ancora più persi questi ragazzi. Infatti dovrebbero essere l'origine di quasi tutti i punti di riferimento dei giovani, mentre adesso, tra figli nati per sbaglio e politici corrotti dalla mafia, sono diventati una classe sociale piuttosto debole. I vecchi devono comprare molti farmaci per aiutare le case taumaturgiche.
Eppure continuiamo imperterriti a lodare la crescita economica, come se non fosse direttamente proporzionale al male che causiamo dall'altra parte del mondo. Se però il male anzichè ripercuotersi sulle tribù africane andrebbe sul nostro salario, certo che ci staremmo più attenti. Un tempo,invece, quando si viveva in un mondo non ancora globale: i danni cadevano sulla popolazione che li creava. Per esempio, se pioveva copiosamente sulle strade sterrate e si riempivano di fango, quando il fango si seccava era la città a dover riparare il danno creato dai cavalli o dalle carrozze. Proiettando il caso sulla globalizzazione, l'appalto per sterrare le strade diventerebbe un business perché la manodopera è economica perché prelevata dal sud del mondo. Perciò, dato che si guadagna, si spinge la gente a cercare di danneggiare molto la strada, così si pulisce più frequentemente.
Ognuno in questa società ha un compito: il bambino deve essere suggestionato dalla pubblicità di un fast food e deve costringere i genitori ad andare con lui . Così prendono due piccioni con una fava. L'adolescente deve essere al servizio delle multinazionali. Oltre che mangiare ai fast food, deve aggiornarsi su ogni singola moda del momento e cambiarla ogni stagione. Non vale per due anni consecutivi. Poi deve, naturalmente, comprare prodotti come diari con le barzellette sulla scuola. Questi contribuiscono a privarlo di punti di riferimento, e di farlo sentire perso in questo mondo, dove i docenti dicono: "non fumare" e le canzoni moderne italiane: "non te ne deve fregare niente dei problemi altrui e tanto meno del tuo futuro". E' la categoria più influenzabile del mercato. Poi gli adulti hanno il compito di far sentire ancora più persi questi ragazzi. Infatti dovrebbero essere l'origine di quasi tutti i punti di riferimento dei giovani, mentre adesso, tra figli nati per sbaglio e politici corrotti dalla mafia, sono diventati una classe sociale piuttosto debole. I vecchi devono comprare molti farmaci per aiutare le case taumaturgiche.
Eppure continuiamo imperterriti a lodare la crescita economica, come se non fosse direttamente proporzionale al male che causiamo dall'altra parte del mondo. Se però il male anzichè ripercuotersi sulle tribù africane andrebbe sul nostro salario, certo che ci staremmo più attenti. Un tempo,invece, quando si viveva in un mondo non ancora globale: i danni cadevano sulla popolazione che li creava. Per esempio, se pioveva copiosamente sulle strade sterrate e si riempivano di fango, quando il fango si seccava era la città a dover riparare il danno creato dai cavalli o dalle carrozze. Proiettando il caso sulla globalizzazione, l'appalto per sterrare le strade diventerebbe un business perché la manodopera è economica perché prelevata dal sud del mondo. Perciò, dato che si guadagna, si spinge la gente a cercare di danneggiare molto la strada, così si pulisce più frequentemente.
Il capitalismo
Il sistema economico funziona da decenni in questo modo: estrazione delle risorse, lavorazione delle risorse, distribuzione, consumo e smaltimento. E' il medesimo schema stampato sui libri di scuola, che però manca di molti particolari. Prima di tutto ci troviamo davanti a uno schema lineare e finito, cosa non accettata nel modo di vivere sostenibile.
Inoltre mancano altri dettagli:
• l'estrazione delle risorse è megli definibile "distruzione dell'ambiente altrui". Infatti, quando una popolazione consuma più risorse quanto il terreno riesce a produrne si va a prelevare dove la popolazione "non sfrutta adeguatamente il territorio" con l'obiettivo di "aiutare le popolazioni indigene", tutte scuse che stanno portando alla distruzione dell'Africa, o del sud America.
• Ma se l'ambiente degli indigeni viene profanato, come fanno a vivere i locali? Nessun problema! si può scegliere tra morire, essere rinchiusi in piccolissime riserve e morire, oppure impiegarsi nel secondo stadio: la lavorazione delle risorse. Qui le persone cacciate dal proprio territorio lavorano ricevendo un salari bassissimi e vivendo in condizioni precarie, ma dato che non possono avere altre condizioni (a parte morire) continuano a fare i servetti dell'Occidente.
In questo stadio vengono anche aggiunte materie tossiche ai prodotti ancora non contaminati.
• I prodotti vengono poi prelevati da tutto il mondo per essere introdotti nella grande distribuzione organizzata. Il trasporto causa grave inquinamento soprattutto nei casi della catena del freddo, che necessita di condizionatori a bassissime temperature in ogni stadio. E anche nel caso degli oggetti elettronici, dove ,ad esempio, il rame viene prelevate da un posto, il silicio da un altro, il germanio, e gli altri mille elementi della tavola periodica che compongono un cellulare da un altro, viene assemblato da una quindicenne cinese e viene finalmente messo in vendita in un supermercato.
• Il consumo è la parte che influenza tutto il resto della catena. Nel XI secolo è diventata abitudine buttare prima della sua vera fine un prodotto. Ormai non siamo più noi in veste di consumatori che decidiamo quando un prodotto non funziona più, ma il mercato. Il capitalismo vuole che acquistiamo sempre di più, e per questo tenta sempre di creare nuovi prodotti (il caso della Apple ma non solo), i quali sono quasi programmati per smettere subito dopo la data di scadenza della garanzia di funzionare, o per rompersi presto.
In più aggiustarli costa a volte più che ricomprarli nuovi. E' un sistema basato solo sull'acquisto.
• Dopo l'utilizzo, i prodotti vengono buttati. E' stato calcolato che la popolazione americana in sei mesi butta il 99% della massa degli acquisti. Una volta buttata, viene portata nelle montagne di discariche, o, ancora peggio vengono portati all'inceneritore. In ambedue i casi le sostanze tossiche introdotte alla lavorazione contaminano l'ambiente circostante ma nel caso dell'inceneritore queste si trasformano in sostanze ancora più letali e vanno diffondersi per un'area più vasta.
giovedì 24 dicembre 2015
Un ecosistema in crisi
Prima di capire le origini non solo del consumismo o del capitalismo, ma di quasi tutti i problemi moderni, bisogna chiarire il concetto di ecosistema: Un ecosistema è costituito dalla condizione di equilibrio delle relazioni fra gli esseri viventi e l'ambiente chimico-fisico in cui si trovano. Una volta spezzato l’equilibrio di un ecosistema, questo diventa irrecuperabile. Usando questo punto di vista per esaminare le abitudini dell’uomo si può notare come abbia perso i primitivi principi della vita di tribù; in armonia con la natura e al pari del resto degli animali. Una frase Sioux recita: Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato, l’ultimo libero animale ucciso, solo allora vi accorgerete che non si può mangiare il denaro.
Così le tribù europee che passarono dal correre dietro alle bestie al rinchiuderle in recinti, allevandole. In pratica, l'uomo era passato dall'adattarsi all'ambiente a fare in modo che fosse l'ambiente ad adattarsi a lui. Ma inizialmente era debole ed era impensabile che sarebbe riuscito veramente a modificare il mondo circostante, per il semplice motivo che non ne aveva le forze.
Durante la seconda rivoluzione industriale l'uomo scoprì dei "muscoli" sottoterra: il petrolio. Grazie a questa risorsa acquistò la forza necessaria per cambiare veramente la sua situazione, senza accorgersi dei danni che stava portandole, poiché da tempo l'uomo aveva perso i principi imparati nella preistoria.
Come si diffuse questo modo di pensare?
• Dal 1492, scoperta l’America, si cominciò a distruggere l’habitat dei pellerossa in maniera tremenda. Quasi nessuno fu risparmiato e i pochi sopravvissuti furono rinchiusi in piccoli recinti chiamati “riserve”. Ora il sacro territorio indiano è “progredito” fino a diventare la sacra patria degli hamburger, delle multinazionali e del terzo mondo.
• Intorno al 1600 l’Africa fu interamente colonizzata e duramente riconquistò la sua libertà dal punto di vista politico. Da quello culturale ed economico invece è ancora schiavizzata dalle multinazionali.
Mentre nell’Occidente esce l’ennesimo Iphone, un ragazzo in Africa cerca invano di prelevare qualche grammo d'Indio (materiale usato per rendere touch screen gli schermi degli smartphone) per nutrire la sua famiglia. Un altro, sul fronte, sta cercando di conquistare un piccolo stato africano con vaghe tracce di questo materiale al fine di arricchire il proprio paese.
• L’Australia fu usata dall’Inghilterra come “cestino” a scopo di liberarsi dai criminali senza bisogno di carceri. Fu così che gli aborigeni videro arrivare da oltreoceano degli sconosciuti che credevano di poter comprare con alcuni pezzi di metallo un fiore, un animale o un territorio; modo di pensare che cambiò la storia dell’Australia.
L'influenza delle multinazionali è troppo forte.
Già i più grandi geni del mondo hanno avuto a che fare con il potere delle potenze petrolifere. Un esempio molto interessante fu quello di Lester Hendershot, che nel 1928 costruì un generatore che funzionava grazie all'energia magnetica prodotta dal nucleo terrestre. Fu chiaro che una invenzione del genere non solo non avrebbe portato vantaggi alle multinazionali, ma le avrebbe eliminate dalla faccia della Terra. In un mondo dove la soluzione per la crisi è "comprare" non c'è spazio per prodotti sostenibili come questo. Per rendere più chiaro il tutto non comincierò col spiegare la storia di questo "aggeggio" ma andrò ancora più indietro, fino al tempo delle tribù più primitive.
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